M: legge “…urtato”
- Matteo F: cosa vuol dire urtato?
- Leo: “urtato” vuol dire scontrato, c’è il pulmino che sta passando, poi arriva una macchina e va contro un pulmino
- Dario: la macchina ha urtato il pulmino, è andata addosso al pulmino
M: legge “Stefano dice: ‘Sono contento di non essere stato su quel pulmino’
‘Anch’io’ dice Milos ‘Dovremmo renderci conto della nostra fortuna’ .
Tommaso dice: ‘Sono contento di aver sempre da mangiare a casa’. Bruno dice: Sono contento di avere un bel letto caldo’
Sergio dice: ‘Sono contento di essere così in gamba’
- Leo: Che cosa c’entra?
- Gianluca: secondo lui ha fortuna ad avere da mangiare a casa
- Sebastian: è vero, è una fortuna
- Leo: ma cosa c’entra col discorso che si faceva
- Marzia: se il pulmino ha fatto l’incidente e c’era anche lui, non avrebbe più mangiare
M: legge “sono contento di avere un bel letto caldo”
- Leo: ma non c’entra niente! So cosa vogliono dire queste parole, ma con quel discorso di cui stavano raccontando gli altri non c’entra niente!
M: siamo sicuri che non c’entri niente?
- Matteo: c’è il collegamento della fortuna
- Martina: sì, quanto siamo fortunati a fare questo e quest’altro. Quel bambino è fortunato, Leo, perché ce l’ha sempre il mangiare. Poi il bambino dice della fortuna, del letto caldo…
- Leo: capisco che il collegamento è la fortuna, ma le parole che vengono dopo (mangiare, letto caldo…) non c’entrano niente
- Elena: l’ultima frase c’entra eccome “io sono contento di essere in gamba” perché vuol dire che lui è intelligente e non è salito su quel pulmino
- Alessia: ma perché ci deve centrare, Elena?
- Dario: anch’io sono d’accordo che non c’entra niente. Voi andate in un certo pulmino, non a caso, così…non è che sai …se sei del pulmino F vai lì, se sei di A vai lì. Se vai in altro pulmino non è che sei in gamba o intelligente.
- Adam: Quando quel bambino ha detto che era in gamba è come quando il palestra lui ha pianto perché non aveva vinto, ma cosa c’entra la fortuna?
M: legge di nuovo
- Andrea: forse hanno detto queste parole perché gli è sembrato di essere stati fortunati.
- Leo: fra la fortuna di non essere stato sul pulmino e la fortuna di avere il letto caldo non c’entra nulla!
M: allora proviamo a trovare i collegamenti
- Gianluca: non essendosi fatti nulla, è una cosa bella, non è brutta
- Dario: meno male!
M: cosa vuol dire “sono contento di aver sempre da mangiare a casa” ?
- Sebastian: forse vuol dire che un bambino è fortunato che mangia a casa e non mangia in un posto sconosciuto….Ah! ho capito ora…se non ha da mangiare a casa…..non ha da mangiare cibo
- Erika: vuol dire che ha sempre da mangiare a casa
- Marzia: che ha sempre del cibo a disposizione
M. è fortunato che ha del cibo a disposizione?
- Matteo F: sì, perché qualcuno glielo prepara
M: e chi non ha da mangiare cosa vuol dire?
- Sebastian: è povero, non ha soldi e non mangia
- Alessia: se si facevano male i bambini del pulmino non erano fortunati
- Marzia: se loro si fossero fatti male non potrebbero mangiare più
- Dario: ma cosa c’entra!
- Martina: c’entra! sono collegate, anche quella del mangiare, del letto, di essere in gamba…Se per esempio quelli del pulmino si fossero fatti male sarebbe stata una sfortuna. Come quello che aveva da mangiare a casa non l’aveva più, quello del letto caldo che poi l’aveva freddo e poi Sergio che ha detto “io sono contento di essere i gamba” la sua sfortuna potrebbe essere stata che non era più in gamba…
- Leo: sì, ora mi torna
- Gianluca: adesso ci sto capendo un fico secco. Perché prima uno dice una cosa, poi qualcun altro ancora al contrario, poi….e allora……!
M: siamo qui per questo, per capire le nostre idee, per tirarle fuori e per decidere
- Alessia: e per farci capire
- Dario: ho cambiato idea, perché prima avevo capito un’latra cosa quando ha parlato Marzia. Ora che ha parlato Martina ho cambiato idea
- Gianluca: quando si riprende la lettura?!?
M: ora facciamo degli esempi di bambini sfortunati
- Sebastian: bambini senza cibo
M: esistono i bambini senza cibo?
- Federico: sì
M: altri esempi di bambini sfortunati?
- Alessia: bambini poveri
- Martina: bambini senza casa
- Gianluca: bambini senza genitori
- Leonardo: bambini che hanno dei problemi, per esempio un tumore…
- Alessandro: bambini che sono cascati in una buca e sono morti, oppure che sono affogati nell’acqua
- Tutti: ridono
M: vi fa ridere questa cosa?
- Martina: è il modo in cui l’ha detto
- Elena: bambini che devono dormire in terra
M: Voi come vi sentite fortunati o sfortunati?
- Alessandro: io mi sento un bambino fortunato perché a casa ho tanti giochi e perché a scuola prendo tanti dieci e lode
- Erika: io sono fortunata perché ho una casa, i miei genitori e le sorelle
- Leo: io sono fortunato e sfortunato allo stesso tempo. Fortunato perché ho delle persone che mi vogliono bene, una casa e tanti giochi. Sfortunato perché tutti i giorni me ne capita una di tutti i colori!!!
- Andrea: io sono sfortunato e fortunato. Sono fortunato perché ho tanti animaletti a casa, tanti gioghi, mia sorella. Invece sono sfortunato perché mia sorella mi ruba sempre i giochi, poi mi salta addososo e mi picchia
- Gabriele M: io sono fortunato perché ho la TV e ci sto per ore e ore
- Sebastian: io mi sento un po’ fortunato e un po’ sfortunato. Ho tanti giochi, ho una sorella e queste sono le cose fortunate. La cosa sfortunata è che mia sorella a volte mi viene a dare noia.
- Marzia: io mi sento fortunata perché ho l’x-box, ho dei genitori e sorella che mi vogliono bene e ho dei nonni che gli voglio tanto bene, e ho anche le maestre
- Alessia: io mi sento un po’ sfortunata e un po’ fortunata. Fortunata perché i miei genitori mi vogliono bene, ho tanti giochi e ho un cugino. Sfortunata perché il mio vicino Kevin mi comanda sempre
- Dario: io mi sento un po’ fortunato e un po’ sfortunato. Fortunato perché ho qualcuno con cui giocare, perché quando disegno mi vengono tutti a chiedere i disegni… e sfortunato quando mio fratello mi dà noia e non mi dà retta… e poi quando arriva un mio amico che mi sta vicino di casa mi dà sempre noia
- Gabriele B: sfortunato e fortunato. Fortunato perché ho un fratello, i genitori che mi vogliono bene, insomma…poi ho la Play 3, due Nintendi e la Wee. Sono sfortunato perché quando sono alla Play il mio fratello viene sempre e vuole giocare
- Gabriele M: e fallo giocà!
- Gabriele B: no perché voglio giocare da solo
- Sebastian: io sono un po’ fortunato e un po’ sfortunatissimo! Fortunato perché so giocare bene a pallone, sfortunato perché ho una sorella che mi rompe le scatole!
- Tutti: ridono
- Elena: io mi sento un mista, cioè fortunata e sfortunata. La parte fortunata è che sono la più piccola della famiglia e quindi sono la più tenerona, poi… va beh… ho tanti giochi e poi “giro intorno” (= faccio viaggi). Invece la cosa sfortunata è che io ho una sorella che fa la 3° media e deve sempre leggere e studiare e quindi nonn ho mai nessuno con cui giocare
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