mercoledì 26 ottobre 2016

CLASSE 3°A -ELFIE - CAPITOLO 1, PARTE 2 - PARLARE O STARE ZITTI COSA HANNO A CHE FARE CON L'ESISTENZA?

LA LETTURA DEL TESTO-PRETESTO





LA FORMULAZIONE DELLE DOMANDE E LE ASSOCIAZIONI ALLE DOMANDE



L'ARGOMENTO SCELTO PER IL DIALOGO
"Se qualcuno sta sempre zitto vuol forse dire che non esiste?" 





IL DIALOGO

Facilitarice: ....se un bambino non parla, vuol forse dire che non esiste?
  • Dafne:  non parla e i suoi compagni non... fanno come se non ci fosse
  • Noemi: anche se non la considerano lei pensa. Anche se non dice le cose pensa
  • Leo: Non sono d'accordo. Mi sembra un po' esagerato pensare che non esista solo perché non parla
  • Alessio: il bimbo non parla
Facilitatrice: e allora vuol dire che non esiste se non parla?
  • Alessio: no!
Facilitatrice: esiste lo stesso?
  • Alessio: sì
Facilitatrice: certo, non bisogna parlare per forza per esistere
  • Alessandra R: lui pensa, e per lui è parlare senza parole. Per lui pensare è parlare, senza parole. E gli altri non lo vedono
  • Edoardo: lo dice che è Elfie, quindi esiste
  • Noemi: anche se lei pensa giuste le cose non le vuole dire perché ha paura. Ha paura che siano sbagliate
  • Alessandra R: è timida allora!
  • Serena: lei parla, ma nella sua mente. Lei pensa, pensa tanto, tutto il giorno
Facilitatrice: cosa ne pensa la Comunità. Non parla perché ha paura di sbagliare?
  • Molti: perché è timida
  • Alessandra R: non parla perché tutto quello che dice pensa che sia sbagliato
  • Matilde: che non sia giusto
  • Edoardo: perché non è sicura di sé
  • Matilde: pensa che le cose siano sbagliate, ma invece forse non è vero
  • Alessio: è cattiva se non parla
Facilitatrice: perché è cattiva?
  • Alessio: perché non sa le regole
Facilitarice: ...nel nostro percorso abbiamo detto: se pensiamo sicuramente vuol dire che esistiamo; forse qualcuno non parla perché è timido, o perché ha paura di sbagliare. Mi viene  a questo punto una domanda: qual è la differenza fra pensare una cosa e dirla? 
  • Serena: pensare...pensi nella tua mente, invece parlare è...come posso dire...parli, ti esprimi
  • Noemi: se lo pensi e basta te lo tieni dentro di te, e invece se lo dici ti esprimi e lo fai pensare a tutti
  • Martina: può essere anche sbagliato, però ti può aiutare
Facilitarice: certo, confrontarsi può aiutare
  • Matilde: a capire se è sbagliato o giusta
Facilitatrice: Per oggi dobbiamo chiudere questo dialogo. Il tempo a nostra disposizione è finito.



VALUTAZIONE

È STATO PIACEVOLE FARE QUESTO LAVORO?
  • Maria: è stato utile, ma non divertente
Molti, inclusa la facilitatrice, affermano di essere d'accordo con la considerazione di Maria, infatti è stato faticoso riuscire a seguire, perché qualcuno disturbava, non ascoltava la conversazione della Comunità e chiacchierava di altro...



LA COMUNITÀ HA LA SENSAZIONE DI AVERE  FATTO UN PERCORSO, DI AVERE IMPARATO QUALCOSA DI PIÙ SU QUESTO ARGOMENTO RISPETTO A QUELLO CHE NE SAPEVA PRIMA DI FARE QUESTA SESSIONE?
  • Tutti dicono di sì



IL RUOLO DI FACILITATORE...
  • Matilde: facilitatrice!
OK. IL RUOLO DI FACILITATRICE, COME L'HO SVOLTO?
  • coro: bene
NON VI HO FATTO TROPPE DOMANDE FORSE?
  • coro: no
HO AIUTATO A SBLOCCARE LA CONVERSAZIONE QUANDO SEMBRAVA CHE SI FERMASSE?
  • coro: sì




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