La Comunità legge l'episodio 2 di Pixie.
Facilita Anna Arrighi.
COSTRUZIONE AGENDA
PIANO DI DISCUSSIONE
Da tutte le domande e dalle associazioni, la Comunità decide il seguente argomento per la discussione: PERCHE' LE STORIE SONO COMPLICATE?
(La parte che segue è la trascrizione fedele della registrazione audio)
- Alessia: però noi non si può mica saperlo perché le domande sono complicate!
- Elena: avrei un'ipotesi: secondo me queste domande sono complicate perché....E' complicato..... diciamo.....il libro vuol far capire...cioé, vuol parlare di questa ragazzina, perché lei fa queste domande che sono complicate
- Martina: non ho capito, Elena
- Elena: allora, io ho detto che il libro parla di questa ragazzina che fa queste domande, e queste domande sono complicate. Quindi....è l'autore che vuole farci - penso - capire qualcosa....
- Alessia: io sono più confusa di prima
- Matteo S.: anche io non ci ho capito
- Elena: questo libro....
- Martina: ma quale libro?
- Elena: Pixie
- Martina: ...ma l'argomento non è Pixie
- Elena: aspetta! Non mi hai fatto finire! Il libro parla di questa ragazzina che si fa queste domande complicate. E le domande sono complicate perché.... nella mente di un ragazzino ci sono queste domande... penso. Qualcuno ha capito?
- alcuni: no/ io no
- Federico: io ho capito che una ragazzina, nella mente, ha queste domande complicate
- Elena: noi bambini abbiamo queste domande un po' complicate, anche se non ce ne accorgiamo. E questo libro ci fa capire quali domande non sappiamo...cioé le sappiamo ma ....non le riusciamo a vedere....non le sappiamo nemmeno....
- Marzia: Elena, ma lei se le pone nella mente oppure le dice a voce?
- Elena: la mia ipotesi era questa. Adesso fate un po' voi
- Facilitatore: Quindi si può dire che fino a questo momento il dialogo ha messo a fuoco che i bambini hanno spesso delle domande nascoste molto profondamente....
- Elena: ....che non vediamo, che non capiamo, che non abbiamo visto, diciamo. E questo libro ci vuole far capire quali sono le nostre domande che non capiamo, cioé...le nostre domande non è che non le capiamo...per esempio un bambino ha degli occhi dentro di sé, però non vede queste domande
- Marzia: non si possono vedere le domande
- Elena: noi, dentro di noi, abbiamo delle domande molto profonde, però queste domande non ce le poniamo nemmeno noi bambini, perché non le capiamo, sono troppo complicate. E questo libro ci vuole far capire quali sono le domande che non capiamo, quali sono!
- Federico: ..e il libro ce le vuole risolvere?
- Sebastian: no! quelle sono domande di fantasia secondo me.
- Federico: non è che noi abbiamo delle domande complicate nella nostra mente
- Elena: invece un bambino ha molta memoria. Dirò di più...
- Dario: io non ci ho capito nulla
- Facilitatore: in questo momento la comunità non sta lavorando proprio come comunità. Ci sono diversi bambini che stanno facendo altre cose...
- Martina: ...c'è gente che mi distrae, una cosa incredibile!
- Facilitaore: Quindi, possiamo dire che nella Comunità è stato messo a fuoco che nella mente dei ragazzini spesso ci sono domande molto complicate, di cui i bambini non sempre si rendono conto. Ed è anche stato messo a fuoco che le domande, e di conseguenza anche le risposte alle domande, possono essere sia pensate che dette a voce
- Elena: però ci sono altre domande che noi non pensiamo nemmeno di avere
- Gabriele M: non ci vengono in mente
- Elena: nella mente ci abbiamo di tutto
- Federico: non è vero!
- Elena: sì. Noi bambini, con la fantasia, ci abbiamo di tutto nella mente
- Adam: se ci pensiamo, certo, ci abbiamo di tutto
- Dario: se non ci pensi...
- Elena: di solito tutti i bambini pensano a qualcosa. La fantasia ce l'hanno tutti il bambini
- maestra Giulia: io per esempio non riesco a non pensare
- Alcuni: è impossibile non pensare
- Dario: anche quando dormi pensi
- Andrea: sogni, dormi e pensi
- Federico: ma i sogni io non li faccio mai
- Facilitatore: il tempo è finito
- Gialuca: ma mancano ancora 10 minuti!
- Facilitatore: questo tempo ci serve per la valutazione.
Quindi, concludendo, il dialogo si è orientato sul fatto che nella mente dei bambini ci sono molte domande, domande che non sempre si riconoscono; che le domande possono essere pensate, o dette a voce, o tutte e due le cose; che lo stesso si può dire per le risposte; che comunque le domande e le risposte non ci sarebbero se non ci fosse il pensiero, e del pensiero non si fa mai a meno, ed è inevitabile pensare, anche quando si dorme e si sogna - Federico: ma io non sogno mai!
- Sebastian: quando si muore non si pensa...
- Andrea: quando si muore si va in cielo
- Sebastian: ...poi diventa scheletro, come fa a pensare
- Federico: pensa anche lo scheletro!
CONCLUSIONE
- Facilitatore: Cosa ne pensate? Vi siete sentiti a vostro agio in questa sessione? Pensate di avere imparato qualcosa in più, di avere fatto dei passi avanti?
- Marzia: sono soddisfatta
- Alessia: io sono soddisfatta e penso di avere fatto dei passi in più
- Adam: magari scoprire nuove cose no, però fare passi avanti e raggiungere qualcosa sì
- Dario: a me è piaciuto e soprattutto mi è piaciuto fare domande e rispondere
- Gianluca: io di questo cerchio in particolare sono soddisfatto perché abbiamo affrontato tante domande
- Martina: io volevo dire una cosa positiva e una cosa negativa sulla Comunità. Quella positiva è che siamo riusciti ad arrivare a un bel punto e sono soddisfatta. La cosa negativa è che io mi stavo concentrando e davanti c'era "il mondo".. A un certo punto ho temuto di perdermi e mi sono aggrappata, un po' con fatica, perché c'era confusione
- Jonathan: tutte le volte che si fa il cerchio mi confonde perché c'è confusione. L'argomento cambia sempre e io invece vorrei continuare a parlare della stessa cosa.
- Elena: penso, per me, che io oggi sono stata una frana. Insomma, diciamo che è tutto al negativo per me, perché quando ho detto le mie risposte, quasi nessuno le ha capite, e questo mi dispiace
- Dario: no, io le ho capite!
- Sebastian: pure io l'ho capito
- Marzia: volevo dire anche un'altra cosa: che mi è piaciuto molto e che siamo arrivati anche a una grande conclusione.
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